Lago e Natura

Boschi e territorio

La natura è stata generosa con Isili

Il territorio di Isili, come quello di tutti i comuni della zona, offre una vasta gamma di siti naturalistici e archeologici.

Fra i siti naturalistici d’interesse vi è sicuramente il parco comunale di Monte Simudis, un’area di bosco percorribile attraverso diversi sentieri.

Come tutti i boschi della zona è caratterizzata da maestose querce da sughero e macchia mediterranea, sono inoltre numerose le erbe aromatiche come il mirto, l’elicriso e tante altre ancora. Nello stesso monte, inoltre, è interessante percorrere un sentiero nel quale è possibile vedere ancora i solchi tracciati nella roccia viva dai carri durante i secoli passati.

Questo sentiero conduce fin sopra a S’Atza de is Tuvus, costeggiando diverse grotte in cui sono evidenti i segni di utilizzo da parte dell’uomo in epoche antiche.

S’Atza de Is Tuvus è una parete rocciosa alta una cinquantina di metri da cui è possibile ammirare un fantastico panorama sulla vallata sottostante e sul paese, ma il colpo d’occhio va oltre e da lì si può vedere anche il lago e buona parte del Sarcidano, spingendosi fino all’orizzonte in cui si scorgono le cime del Gennargentu.

Sulla stessa montagna si può anche percorrere un altro sentiero che conduce nella zona nota come Conca Manna, dove si trova la sorgente di Sa Friorosa famosa per la leggenda che ne narra la miracolosa origine.

Sull’altro versante del territorio isilese, ai confini con i territori di Laconi, Gadoni, e Villanovatulo, si estende un’altra foresta.

Una parte di questa è occupata dalla Colonia Penale e pertanto non vi si può accedere, ma per il resto è ampiamente visitabile ed è molto frequentata da cacciatori e cercatori di funghi e asparagi. In quella foresta vi sono anche i sentieri che conducono a Funtana Raminosa, una grande miniera di rame abbandonata da diversi decenni in territorio di Gadoni.

Il sito fa parte del Parco Geominerario della Sardegna ed è una meta interessante per gli appassionati di archeologia industriale.

Il territorio isilese, così come quello del resto del Sarcidano è stato abitato fin dall’epoca preistorica e pertanto possiede un’imponente stratificazione di siti di diverse epoche e civiltà che si sono susseguite nel corso degli ultimi 5000 anni. Le caratteristiche del territorio infatti favoriscono le attività agricole e a ciò si unisce la presenza di risorse importantissime per il mondo antico come il giacimento di rame di Funtana Raminosa e i vari giacimenti di argilla, tutto ciò in una posizione geografica favorevole come punto di passaggio e snodo commerciale dalle pianure del Campidano verso i monti della Barbagia. Questi sono i fattori che spiegano la densità e la persistenza di insediamenti antichissimi le cui tracce sono giunte fino a noi.

Oltre a Is Paras, nel territorio di Isili vi sono una cinquantina di nuraghi in differenti stati di conservazione. Sicuramente fra questi i più interessanti e fruibili sono il Nuraghe Asusa nell’omonimo parco dentro il paese, e Nuraxi Longu che si può vedere percorrendo la strada che porta alla Chiesa di Sant’Antonio a Fadali . Quest’ultimo è in buono stato di conservazione benché la vegetazione lo nasconda in parte; si trova all’interno di terreni privati ma non è difficile avvicinarsi per visitarlo, è sconsigliabile invece entrare al suo interno per ragioni di sicurezza.

Lungo la stessa strada vi è un altro sito archeologico di rilievo: si tratta del ponte romano di Brabaciera; il ponte è in buono stato di conservazione ed è stato consolidato di recente, la struttura si compone di tre arcate e serviva ad attraversare il piccolo rio che porta lo stesso nome. Attualmente la strada asfaltata passa proprio accanto al ponte romano che pertanto è facilmente individuabile.

Fra gli altri siti archeologici di rilievo abbiamo varie Domus de Janas: si tratta di tombe scavate nella roccia in epoca prenuragica. Quelle più facili da visitare sono ai confini della parte alta del centro abitato, note con il nome di Tanas de Mrexani (tane di volpe), e si possono vedere dal Belvedere . I due piccoli accessi conducono a due camere collegate fra loro e interamente scavate nella roccia. Un’altra domus de janas è quella di Concali de Tzoppus all’interno del Canyon di Corrigas.

Un sito importantissimo, ma purtroppo non ancora valorizzato, è “Sa Bidda Beccia” (letteralmente il paese vecchio), si tratta dei resti di una cittadina di epoca romana che secondo alcuni potrebbe essere l’antica Valentia mentre secondo altri questa si trova nel territorio di Nuragus.

Questo sito si trova nei pressi dell’area industriale di Perd’e Cuaddu, ma purtroppo non è mai stato oggetto di scavi archeologici e non è facilmente fruibile.

La natura non è un posto da visitare. E casa nostra.

Boschi e Natura
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Lago S. Sebastiano

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